Giovambatista Ricchieri

Fuorviato dal peraltro ottimo sito di Riccardo Balestrieri http://uranialigustica.altervista.org/ricchieri/index.htm, avevo ritenuto che i 32 sonetti filosofici di Giovambatista Ricchieri pubblicati su Quid Novi? https://blog.libero.it/QuidNovi/13028823.html esaurissero la sua opera poetica.

Per opportuna memoria, riporto i capoversi (preceduti dal titolo e dal numero del sonetto) dei 32 sonetti reperibili su internet in formato testuale (pagg. 3-34 del libro):

Alla Signora Anna Balbi-Brignole – Sonetto dedicatorio – I. – Se da quei Mondi ignoti, a cui fa giorno
Il Sistema di Copernico – II. – L’Occhio c’inganna, se veggiam nell’onde
Il Sole – III. – Il Sol non è, che dalle vie del Polo
La Luna abitata – IV. – Quando alla sera il nostro Cielo imbruna,
Mercurio abitato – V. – Di Mercurio, che gira intorno al Sole
Venere abitata – VI. – Quella, o Cinzia, che vedi argentea Stella
Marte abitato – VII. – Quell’Astro, che di luce sanguinosa
Giove abitato – VIII. – Di Giove intorno al vasto Globo io miro
Saturno abitato – IX. – Là di Saturno al denso Globo intorno
Le Stelle fisse – X. – Se nel notturno orror, Cinzia, ti prese
La Cometa – XI. – Se vedi, o Cinzia, quando il Ciel s’annera,
Il Moto Ellittico de’ Pianeti – XII. – Allor che Iddio nel memorabil giorno
La Luce – XIII. – Quando l’alta di Dio Mente infinita
L’Aurora boreale – XIV. – Per incognita legge di Natura
Il Parelio – XV. – Talor nell’alta region de i Venti,
Il Vento – XVI. – Credea con folle error la favolosa
Il Fulmine – XVII. – Cinzia, lo struggitor sulfureo strale,
Nello stesso soggetto – XVIII. – Son vani sogni della Plebe Achea,
Il Flusso e riflusso del Mare – XIX. – Quando con l’aurea luce il dì nascente
Nello stesso soggetto (Il Flusso e riflusso del Mare.) – XX. – Non è già solo il portator del giorno,
I Colori – XXI. – Se quando già dal Ciel partì l’Aurora,
L’Anima de’ bruti – XXII. – Cinzia, credesti già di sensi privo
Il Tempo – XXIII. – Cinzia, da me brami saper, che sia
Nello stesso soggetto (Il Tempo.) – XXIV. – Quindi, Cinzia, l’uman frale intelletto
Lo Spazio – XXV. – Dello Spazio l’idea non si rinviene
Il Moto – XXVI. – Chiedi invan la cagion prima del Moto.
L’origine di alcune scienze – XXVII. – Nacque dagli ozj de’ Caldei Pastori
La vanità della Filosofia – XXVIII. – Perché talvolta, quando alcun mi chiede
Nello stesso soggetto (La vanità della Filosofia.) – XXIX. – La superbia dell’Uom vana si crede,
L’Anima – XXX. – Dell’Alma, o Cinzia, luminosa e bella,
Esistenza di Dio – XXXI. – S’ergo mai gli occhi al Cielo, io veggo il Sole,
Dio Uno – XXXII. – È solo un Dio, che animator possente

Ai 32 sonetti filosofici, dopo aver esaminato il volume “Rime filosofiche e sacre del Signor Giovambatista Ricchieri Patrizio Genovese, fra gli Arcadi Eubeno Buprastio.”, in Genova Nella Stamperia di Bernardo Tarigo, in Canneto, Con Licenza de’ Superiori. 1753 (77 pagine, link: https://books.google.it/books?id=flMDhN64yhcC), devono aggiungersi non solo i 24 sonetti sacri, ma anche poche altre composizioni del Ricchieri o a lui dedicate. Ecco, intanto, in ordine alfabetico, i capoversi dei 24 sonetti sacri, con indicazione della relativa pagina (pagg. 37-60 del volume):

Allor che di Giacobbe i figli usciro (43)
Appiè del Monte, in quelle valli erbose (49)
Aridi teschi ignudi, udite, udite (44)
Cadrà, cadrà dal mio furore acceso (45)
Colà del Tigri e dell’Eufrate in riva (40)
Dell’ acque e della terra ogni vivente (59)
Entro a povera culla Iddio sen giace (46)
E’ questo il dì, che fu dal Ciel prescritto (47)
E’ questo il dì felice avventuroso (51)
Forse là nell’Egitto a noi la sorte (41)
Gerusalemme, ingrata il guardo gira (53)
Guardami pur con fiere luci e torte (56)
Iddio parlò. Nuda comparve allora (38)
L’aura de’ nostri carmi accende e muove (58)
La di quei monti sull’alpestri cime (42)
L’alme ignude, che fuor del tetro e nero (52)
Mira, o gran Dio, come superbo l’empio (54)
Per te, Visetti, con sì tetro orrore (50)
Qual tra le selve aspro Leon feroce (39)
Quando il Pianeta, che a noi porta il giorno (55)
Quando per l’ aria il freddo Borea l’ali (57)
Qui dove in braccio agli olmi alto verdeggia (48)
Sul dorso delle nubi io veggo assiso (60)
Veggio se alzarsi il guardo mio s’arriscbia (37)

Seguono, infine, alle pagine 61-75, una canzone e le te canzonette a Cinzia, il cui capoverso, nell’ordine (pag. 61, 75, 71, 67) recita:

Se dall’Eoe maremme
Il dì fatale è giunto
Or tu non puoi negarlo
Tu, che co i mesti gemiti

Precedono la trattazione cinque sonetti di vari autori in lode dell’Autore e della sua opera:

Folla d’ignoti genj, io veggio a gara (Antonio Filippo Adami)
Messè Apollo, re Muze, e ri Pastoi (Steva de’ Franchi Patricio Zeneize, fra ri Arcadi Micrilbo Termopilaride)
Finarmente, o Riche’, tira e retira (Abate Conti)
Alari di Marte i sanguinosi onori (Luigi Maineri Patrizio Genovese)
Troppo ti opponi al tuo gentil costume (Luigi Romeri fra gli Arcadi Artenio Lusiadeo).

Di Ricchieri è reperibile anche “Rime Del Signor Giovambatista Ricchieri Patrizio Genovese, Fra Gli Arcadi Eubeno Buprastio”. In Genova Nella Stamperia di Bernardo Tarigo in Canneto. Con Licenza de’ Superiori. 1753. Il volume di 244 pagine, dedicato a Eleonora Tanara ne i Doria, si apre con otto sonetti dedicati al Ricchieri (più un breve componimento in latino) e contiene 161 sonetti, più varie canzoni e canzonette. L’indirizzo di Google libri è: https://books.google.it/books?id=1ydgAAAAcAAJ.